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Latte in polvere per il formaggio? Meglio non aderire a questa Europa

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Articolo apparso su tio.ch il 26.08.2015

Formaggio da latte in polvere e di dubbia provenienza! No, per una nostra miglior qualità di vita e cibi sani con DOC.

Riprendendo uno spunto trovato su la repubblica economia dal titolo“Latte in polvere per il formaggio, Italia a rischio infrazione Ue“. E’ questo il “potere dell’Europa che noi vogliamo, come Svizzeri, concederle? Non è meglio approfondire i temi e guardare anche i dettagli prima di “aderire strisciando” verso questa “ macchina”? Vogliamo perdere i valori acquisiti con gli anni e la nostra qualità di vita?
Una legge italiana, caso unico nel continente, vieta alle aziende della trasformazione di usare il latte in polvere per produrre yogurt e formaggi. Ma per Bruxelles si tratta di una indebita restrizione alla “libera circolazione delle merci”.Per l’Europa poco importa che la norma esista dal 1974, i tecnici della Commissione europea ora hanno deciso che va eliminata. Già con la Svizzera su molti temi l’Europa cerca di imporre le sue leggi e non siamo ancora entrati, di fatto, in Europa.!
Sempre dalla stessa fonte, un chilo di latte in polvere costa, in Italia, circa due euro, e permette di produrre dieci litri di latte liquido,. Mentre alla stalla il litro costa, prezzo della Lombardia, circa 36 centesimi. Se il problema esiste già per i produttori di latte in Italia, figuriamoci per i nostri locali contadini, sarebbe la morte sicura.

Il settore primario cosa dice? Cosa pensano gli allevatori Ticinesi e Svizzeri?. Quali prodotti vogliamo avere sul nostro tavolo? Vogliamo cibi sani , freschi ed a kilometro zero o altro?
Dove va a finire la nostra qualità di vita?
Purtroppo, l’Europa, ha già dimostrato in piu’ di una occasione di non voler accettare le nostri leggi svizzere ed imporci le loro. Quindi sui vari temi importanti che abbiamo sul tavolo, penso sia il caso di fare una grande riflessione.

Lascio al lettore la sua valutazione. Personalmente reputo un “mazzata” in testa per il settore primario.Non é molto meglio prendersi il formaggio direttamente alla latteria o dal contadino dove vedi la provenienza?. Secondo normativa europea non esiste nemmeno l’obbligo di indicare la tracciabilità della provenienza di questo “latte in polvere”!.

 

http://www.tio.ch/News/Ospite/1045596/Latte-in-polvere-per-il-formaggio-Meglio-non-aderire-a-questa-Europa


“Avete detto raddoppio? Guardate che è una pessima idea!”

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Intervista apparsa su Ticinolive.com il 29 giugno 2015

Valerio de Giovanetti, intervistato oggi da Ticinolive, non è un tecnico professionista e non è (ancora) un politico. Come tanti (ma non so quanti, un giorno o l’altro bisognerà contarsi) è fermamente contrario al “doppio tubo”, pur ammettendo che “qualcosa” si debba fare. Egli espone qui le idee che ha elaborato per la regione del Gottardo, nella speranza, che condividiamo, che ne nasca un dibattito vivace e fruttuoso.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Francesco De Maria   Come mai ha deciso di occuparsi di questi problemi? Lo fa per professione? Quali sono le sue competenze tecniche nel campo? Si affida anche al consiglio di collaboratori?

Valerio de Giovanetti   Quando sento che la politica racconta delle assurdità mi sento di proporre altre soluzioni. Nel caso del problema risanamento galleria autostradale le due proposte in discussione sono tutte negative. Sia il raddoppio sia il sistema navette. Io cerco da un po’ di tempo a questa parte di suggerire una terza variante molto piu’ economica, molto piu’ interessante per la nostra economia e con minor impatto sul nostro vivere bene. Non sono professionista del settore. Penso di essere un cittadino con un buon senso di responsabilità civica. Esiste una esigenza, mi piace valutarla, studiarla bene e proporla. Ho buone visioni tecniche e di valutazioni. Prima di esporle pubblicamente sento e mi confronto con gli specialisti del ramo e… parto. Sentendo l’incredibile cifra di tre miliardi per il secondo tubo, quando le casse piangono, mi sono chiesto come si possa propore un simile progetto Personalmente con circa la metà di quel denaro posso realizzare una soluzione validissima, interessante per la nostra economia e duratura nel tempo.

Quanti e quali sono i suoi progetti per la regione del Gottardo?

VDG   Mi sono fatto una prima analisi sulle cifre, chi paga e chi ne beneficia in massima parte e il risultato finale che voglio ottenere. Parto dal presupposto che all’Europa non interessa partecipare ai costi e nessun nostro politico ha il coraggio di chiedere all’Europa di partecipare alla spesa. Quindi i tre miliardi sono tutti a nostro carico. A questo punto voglio regalare un minimo indispensabile di soldi all’Europa. con l’attribuzione dei lavori. Debbo trovare una soluzione per spendere questi soldi possibilmente tutti in casa e a vantaggio  la mia economia. Avrei quindi pensato a una la terza alternativa/soluzione, e questa sarebbe la mia:

— Rendere accessibile tutto l’anno la strada del passo del Gottardo, che collega Airolo a Goeschenen, con gallerie artificiali. Questa è una soluzione proponibile anche secondo un rapporto dell’USTRA. Lavori di facile genio civile che possono eseguire le nostre imprese locali.

— Poi creare un by-pass dall’attuale autostrada partendo dall’area di sosta di Ambrì per accedere direttamente ad Airolo ed al passo del San Gottardo oppure allargare la galleria dello Stalvedro per avere la terza corsia privilegiata per lo stesso scopo, snellendo l’accesso ad Airolo e al passo del Gottardo.

— Poi riaprire la finestra di Bedretto e collegare su rotaia Airolo alla valle di Goms, con un indotto enorme a livello turistico. La valle Bedretto non sarebbe piu’ isolata in inverno e potremmo anche utilizzare i treni navetta sia verso il Vallese che verso Uri. Costo circa 450 mio. Vi immaginate Airolo- Zermatt-St. Moritz su rotaia tutto l’anno, che immagine per il Ticino turistico!

— Altro punto di intervento è la modulazione del traffico in autostrada con della segnaletica adeguata e informazioni sul percorso e semafori partendo già dal Ceneri fino alla Biaschina, con limiti di velocità che ti scaglionano al meglio le colonne nel caso di forte traffico. Nell’intervento di manutenzione in galleria trovare una miglior illuminoteca per rendere meno monotono e quindi meno stancante la guida.

— Avendo ancora spazio economico per arrivare alla metà dei costi previsti di 3 miliardi per il secondo tubo, potrei suggerire una galleria tra l’alta Leventina e l’alta Valle Maggia. Con un semplice tunnel monodirezionale a pagamento e con semaforo, come esiste in Engadina e che collega la bassa Engadina a Livigno, renderemmo la valle Maggia piu’ vicina a Zurigo.

Parliamo di questa famosa chiusura “obbligata” del tunnel (per tre anni?) Quando avverrà? Hanno ragione coloro che ne minimizzano le conseguenze?

VDG   Si ipotizzano date ma una certezza non l’abbiamo, poiché con i ricorsi sicuri se si dovesse decidere per il secondo tunnel non si sa mai dove si andrebbe a finire. Troppa superficialità nelle affermazioni e pochissima riflessione per cercare alternative. È chiaro che una chiusura causerà un qualcosa. Ma non è detto che sia tutto negativo. Perché non ricercare nel positivo alternative? Come facevamo prima senza galleria e senza autostrada?

Che cos’ha di sbagliato la proposta “da 3 miliardi” di raddoppio del tunnel?

VDG   E’ la scelta piu’ facile da proporre, la meno studiata e la piu’ pericolosa per il nostro ambiente di vita nel piccolo Ticino, rendendo la vita un inferno a tutta la popolazione ticinese con l’incremento di traffico ed un inquinamento da farci tutti star male. Un costo sproporzionato a ipotetico beneficio di pochissimi e grande vantaggio per l’Europa ma con un grave danno ambientale per le nostre future generazioni. Noi ne siamo responsabili e dobbiamo vigilare.

Il passo del Gottardo aperto tutto l’anno. Quali le difficoltà tecniche da superare? Quali i costi?

VDG   Ho potuto leggere e studiarmi un interessante rapporto dell’USTRA, che analizza tutta la regione del San Gottardo nell’ipotetica eventualità di un collegamento annuale del passo. Già oggi la strada del passo è stupenda e non necessita di interventi. Il problema è solo in inverno. Da questo rapporto si evince che ci sono 46 punti di ipotetico pericolo di slavine. Come pure che il costo per una galleria artificiale è di fr. 40 mio/ km. Nell’ipotesi di mettere buona parte del percorso in galleria, poiché tra Airolo e Goeschenen ci sono 37 km, stimo che con 20 km coperti avremmo risolto il problema, con un costo di circa 800 milioni di franchi. Non considero le già esistenti gallerie.

Mettiamo a confronto le capacità 1) del tunnel autostradale (com’è adesso) 2) della strada del passo. Mi può fornire delle cifre?

VDG   Attualmente il tunnel è mal gestito e mi sembra di rilevare (altri l’hanno anche già scritto) una volontà di creare colonne per costringere a fare il secondo tunnel. Poiché – ed è una ragionevole ipotesi – gli aspiratori del gas di scarico delle macchine non sono sufficientemente potenti dobbiamo giocoforza aver un minor numero di automezzi in galleria. La strada del passo ti dà la piena liberta’ di movimento e ti allunga il percorso di ca 20 minuti; in cambio ti offre un paesaggio incantevole. Meglio 20 minuti di bel panorama o 4 ore di colonna  fermi in autostrada?

A suo avviso, durante il periodo di chiusura della galleria, la strada del passo potrebbe bastare a evitare l’isolamento del Ticino?

VDG   Dobbiamo smetterla di parlare di isolamento del Ticino. Il Ticino non è mai stato isolato e non lo sarà mai. Abbiamo la galleria ferroviaria e l’Alptransit. La strada del passo aperta tutto l’anno è la soluzione la piu’ sensata e logica. Abbiamo già il Sempione che è aperto tutto l’anno e il Bernina, che è ancora piu’ alto del San Gottardo e senza gallerie artificiali. Quindi la fattibilità tecnica è confermata. Oltre all’indotto economico che questo collegamento porta anche in inverno. Mantengono aperto il Lucomagno in inverno proprio per l’indotto economico e non lo vogliamo fare per il San Gottardo? Creeremmo diversi posti di lavoro importanti nelle zone periferiche che il secondo tubo non mi darà mai. Poi, chi mi dice che la galleria attuale durante il risanamento debba essere chiusa totalmente? Quando hanno rifatto il San Bernardino il traffico, a intermittenza, circolava. Per il San Gottardo, dopo l’apertura della strada del passo tutto l’anno si puo’ comunque lavorare in galleria su metà struttura e lasciare scorrere il traffico sull’altra metà. Sarebbe sufficiente valutare al meglio il tutto e le migliori soluzioni tecniche si troverebbero.

Della “finestra” di Bedretto di parla da tempo ma, direi, senza molta convinzione. Molti pensano che… il santo non valga la candela. Quanto costerebbe? Quali vantaggi potrebbe portare? Quanti potrebbero essere i transiti in media?

VDG   In politica se non ci sono gli interessi immediati non esiste convinzione. Nessuna valutazione a medio, lungo termine. Si fanno molte discussioni e solo progetti da mettere nei cassetti. Recentemente ho letto che si ipotizza per la riapertura della finestra di Bedretto un costo di ca 400/450 Mio di franchi. A questo punto, secondo me, il costo passa in secondo piano visto che si è propensi a spendere 3 Miliardi per un tunnel inutile e dannoso. Io voglio e propongo il meglio e con meno soldi. Il grande vantaggio è che la “finestra” mi collega anche la valle Bedretto tutto l’anno alla Leventina e il Ticino con il Vallese creando un “circuito alpino” dei piu’ suggestivi ed incantevoli.

La decisione sul Gottardo sarà presa per forza di cose a un livello molto alto (governo e parlamento federali, eventualmente il popolo sovrano). Come pensa di riuscire a “far breccia” con il suo progetto? Quali potenziali appoggi politici intravvede? Ha già avuto qualche riscontro incoraggiante?

VDG   Non essendo in un gremio politico ti è difficile poter parlare ed esporre i fatti di persona. I media non ti aiutano piu’ di quel tanto perché non sei un politico attivo quindi non un soggetto mediatico interessante. Perciò ho bisogno di piu’ tempo per portare a conoscenza del pubblico le mie idee e progettualità. Spero anche in qualche “sponsor” piu’ illuminato. La politica si proclama aperta ma in realtà è chiusa e accetta difficilmente idee che arrivano da “fuori”. Lo sto sperimentando da anni con l’altro mio progetto, quello del collegamento viario A2-A13 con la mia PANORAMICA 51-73. Tutti la vedono come soluzione ideale ma nessuno la “spinge”.

Lei è entrato nei Verdi del Ticino. Che cosa pensano i suoi compagni di partito delle sue idee?

VDG   Ho sempre lavorato a diretto contatto con gli ipotetici beneficiari delle mie idee e a favore della gente e dell’ambiente per creare e mantenere un mondo migliore da tramandare ai nostri nipoti. Sono entrato da poco nel partito e non abbiamo ancora avuto tempo di parlarne. Tantomeno in questo periodo, dopo elezioni cantonali, con altri problemi, cui il partito ha dato la priorità Il gruppo ha valutato positivamente il No al raddoppio del Gottardo. Il coordinatore per la Svizzera italiana contro il raddoppio signor A. Barella ha apprezzato molto questa mia idea. È una concreta proposta, diversa dai soliti temi usati per la propaganda del No.

Per finire in bellezza, parliamo di Pinocchio. Mi faccia un elenco di tutte le più grosse bugie che sono state inventate e propalate sull’argomento “Gottardo”.

VDG   La barzelletta piu’ grande è che per rispettare la costituzione propongono il secondo tunnel ma mantengono il traffico attuale su una corsia di marcia per ogni galleria e si impegnano, rafforzando la loro tesi, anche a garantire di persona il rispetto di tale impegno. E’ la piu’ grande bugia che un politico possa mai raccontare. Spendiamo 3 Mrd per cosa se non cambia niente a livello di formazione di colonne ? Quanto tempo ci vuole per cambiare la costituzione cambiando quindi l’idea? Siamo già deboli verso l’Europa, alla minima pressione diremmo subito di sì e apriremmo il tunnel nelle due direzioni.

L’altra bugia è che il Ticino resterebbe isolato per tre anni. Il Ticino non sarà mai isolato, al limite ci sono altri mezzi da utilizzare o altre strade. Con la mia proposta dell’apertura annuale del passo saremmo totalmente sicuri di non essere mai isolati.

Quanto alla seconda variante che Berna propone in alternativa al tunnel, ossia i treni navetta, proposta creata con un fotomontaggio, essa fa prevedere una totale distruzione del territorio ticinese. Questo lo trovo scorretto e ingannevole verso la popolazione non addentro al tema.

Un’altra bugia è il discorso economico secondo il quale che il Ticino sarebbe messo in ginocchio. Se non si cercano soluzioni alternative valide, come quella del passo, sarebbe sufficiente almeno ricercare il positivo e non subito fare del catastrofismo. La superficialità delle soluzioni proposte è data anche con l’alternativa dei treni navetta. Nella prevista area di dosaggio di Giornico è stato categoricamente escluso l’utilizzo dei treni navetta. Perché ? E’ un’altra soluzione proponibile e valida, e meno costosa, anche per il fatto che il ponte di collegamento area di dosaggio-linea FFS è già esistente dai tempi della Monteforno. Lo spazio di carico e il terreno esistono già e siamo direttamente collegati all’autostrada e alla Ferrovia. Perché deturpare tutta la pianura di Biasca per creare un’area di carico che dovrebbe poi venir smantellata al termine dei lavori del secondo tubo? Semplicemente una vergognosa assurdità.


La vera dignità viene dal lavoro

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Sentendo certe affermazioni di nostri politici che ribadiscono che il nostro sistema sociale è ampliamente valido e sufficiente per garantire il minimo vitale al cittadino e per invitare a votare un no il prossimo 14 giugno contro il salario minimo di fr. 3.500, mi fa rabbrividire. Altrettanto vergognoso sempre richiamare i frontalieri come argomento e che ne trarrebbero un beneficio. Come pure che da anni, specialmente nel Mendrisiotto certe aziende d’oltre confine praticano stipendi da fame e nessuno riesce a fermare questo sfruttamento di mano d’opera.

Oggi il cittadino lavoratore vuole percepire uno stipendio che gli possa garantire un minimo vitale e senza far ricorso al sistema sociale. Il sistema sociale è giusto per i casi sociali ma mi fa gridare allo scandalo se lo vogliono equiparare e quasi sostituire al discorso dello stipendio. La dignità del cittadino è data dal lavoro, dall’indipendenza e dal riuscire nella vita grazie alle proprie mani/sudore ed al proprio intelletto. Non grazie all’assistenza. La persona vuole crearsi la famiglia crescerla e mantenerla grazie al lavoro che gli dia un minimo vitale di sicurezza e non grazie all’assistenza.

Vergognoso è anche rivangare che si favoriscono i frontalieri. Il frontaliere arriva da noi perché certi «imprenditori» preferiscono pagare di meno. Il vero imprenditore valuta la persona che assume anche dagli studi fatti (in Svizzera abbiamo le migliori scuole riconosciute a livello mondiale – non è strano che quindi i nostri studenti poi dipendenti, non siano mai all’altezza del compito richiesto come purtroppo anche certi ministri a volte affermano?) L’imprenditore avveduto valuta anche la provenienza del suo dipendente. Perché non parliamo di chilometro zero anche per il dipendente in azienda? Non parlo di risparmio energetico ma per il fatto che con il km zero sono sicuro che la mia persona arrivi sul lavoro motivata, non stanca del viaggio e magari anche a piedi. Supponiamo che il frontaliere che deve fare 2 ore di strada in auto per arrivare sul posto di lavoro e ha un problema tecnico: come la mettiamo? Supponiamo che questo operaio sia un Charlot nella «catena di montaggio» dello stupendo film del 1936 «Tempi moderni» di Charlie Chaplin. Tutta la produzione sarebbe ferma. Dov’è quindi il nostro imprenditore che non valuta queste eventualità/opportunità? È scandaloso pure affermare, sempre da politici, che ci sono aziende arrivate d’oltre confine ed insediate da anni, specialmente nel Mendrisiotto e che praticano stipendi da fame. Questo significa che la legge da noi non funziona. Ma perché non s’interviene con un correttivo? Benvenga quindi questa piccola riforma ma ancoriamola alla legge con il salario minimo. Votiamo quindi un convinto sì il prossimo 14 giugno. Un salario minimo di fr. 3.500 e nella legge. Il lavoro, oltre che essere un diritto, dà la vera dignità alla persona.

Valerio De Giovanetti, Biasca


A2-A13, locarnesi datevi una mossa!

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Articolo apparso su La Regione Ticino il 18.04.2015

 

Ci credete veramente che i 3 progetti depositati a Berna siano la soluzione ideale per fare il collegamento A2-A13? Progetto condiviso sì, ma solo dai commensali seduti al tavolo delle trattative. Nel 2007 quando è stato bocciato il credito per la costruzione della V95/98 gli elettori ticinese avevano “eletto” la Panoramica 51-73 quale vero tracciato condiviso. Concreto e con uno studio serio alle spalle. Non è il caso, cari locarnesi, di uscire da questo “letargo” e darsi una mossa seria? Di unire le vostre forze e mettersi d’accordo nella concretezza? Non da ultimo il nuovo tracciato prevede dei costi attorno a 1,2 miliardi di franchi contro i 350 milioni della V95/98. Questi costi, contemplano tutto? Sono state valutate le complicazioni di realizzazione di un simile tracciato che prevede la messa in trincea del tracciato su una lunga percorrenza? Mi permetto ricordare che a pochi metri di profondità abbiamo la falda.
Al minimo innalzamento del lago crea una pressione verso l’alto e quindi tutto il tracciato in trincea dovrà essere ancorato al suolo. Dove “parcheggiamo” l’attuale traffico durante i 5 anni di effettivo lavoro per la costruzione del nuovo tracciato? Lo spostiamo sulla sponda destra? O costruiamo provvisoriamente per 5 anni il vecchio ipotetico tracciato della V95 nel bel mezzo del Piano di Magadino? Quanto costano questi lavori extra? Personalmente credo e penso che saremo poco lontani dei 2 miliardi a lavori finiti.
Pensate che Berna li paghi vista anche la presa in giro in quanto si erano ipotizzati costi per 350 milioni ma si concretizzerà con 2 miliardi? Non è meglio quindi ritornare sulla veramente condivisa Panoramica 51-73?
Questa, oltre ad avere dei costi contenuti, è studiata e valuta anche questa problematica del traffico.
Essendo collinare non crea problemi di nessun genere in quanto tutto si svolge sul nuovo percorso, con accesso al cantiere direttamente dall’autostrada, già esistente.

Il San Gottardo e la terza via

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Articolo apparso su CDT il 16.04.2015

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Leuthard - risposta 4.11.09 -mia amnistia 04.2009